Con l’arrivo del caldo è ora di pensare al metodo più pratico e funzionale per irrigare giardino e orto senza dover ogni giorno armarsi di pazienza e innaffiatoio, salvo quando la pioggia viene a darci una mano.
Se si desidera pertanto un prato sempre verde, un orto in salute, cespugli fioriti e piante da frutto rigogliose, è giunto il momento di valutare le diverse tipologie di impianti di irrigazione e capire quello più indicato alle proprie esigenze, funzionale e performante.
Parliamo quindi in primo luogo di tipologie di irrigazione, partendo dalla più impiegata, ovvero quella umettante. In questo caso il terreno viene inumidito per evitare risulti eccessivamente arido.
Esiste poi l’irrigazione antiparassitaria, utilizzata per eliminare ed evitare la proliferazione di parassiti infestanti. I terreni che presentano invece eccesso di salinità viene suggerita la tecnica dilavante, mentre in ultimo abbiamo la cosiddetta irrigazione termica, utile nelle aree con temperature molto rigide per evitare la formazione di gelo, ma non è certamente quella attualmente presa in considerazione.
Puntiamo in questo articolo a trattare la semplice irrigazione umettante, ovvero, detta con più semplicità, quella necessaria ad assicurare sempre l’ideale umidità del terreno. In questo caso esistono quattro possibili soluzioni, scopriamo quali!
Questo tipo di irrigazione sfrutta la gravità, viene infatti fatta scorrere l’acqua mediante appositi solchi realizzati prima della semina. Vi è però un requisito di base, ovvero il terreno dovrà risultare in pendenza, che sia naturale o artificiale, per poter far scorrere l’acqua.
Questa tipologia di tecnica di irrigazione è indicata per prati e orti con superfici molto estese e che pertanto necessitano di molta acqua.
L’irrigazione per sommersione prevede il passaggio di uno strato di acqua lungo canali fino a portare alla sommersione del campo per periodi di tempo più o meno lunghi.
Se si decide di optare per questa soluzione il campo dovrà risultare livellato e dotato di argini alti almeno 30 o 40 centimetri. Visti gli accorgimenti richiesti questa tecnica viene impiegata per la coltivazione del riso e del mais.
Nota anche come irrigazione per aspersione, questa tecnica prevede nella distribuzione dell’acqua sottoforma di goccioline, per risultare quanto più possibile simili alla pioggia.
Adatta a qualsiasi terreno è particolarmente indicata in presenza di piante e arbusti di dimensioni piccole o tropicali, ma è da evitare in presenza di piante fiorite o comunque in tutti quei casi nei quali le foglie risultano sensibili alle bagnature.
Per la distribuzione è necessario un tubo con apposito irrigatore, oppure sistemi più sofisticati ed elaborati in grado di coprire anche ampie superfici. In questi casi infatti sarà necessaria una motopompa, tubi conduttori e un apparato aspersore idoneo, dotato di ugelli rotanti capaci di frangere il getto mediante uno o più spruzzatori.
L’irrigazione a goccia è particolarmente indicata per innaffiare grandi alberi e cespugli, pertanto utilizzata soprattutto in frutticoltura e all’interno di vivai.
Questa tecnica prevede il posizionamento di irrigatori lungo tubature poste sul terreno in prossimità delle piante, oppure direttamente alle radici delle stesse. Ogni tubatura è dotata di molteplici gocciolatoi dai quali fuoriesce l’acqua e per il funzionamento è necessaria la presenza di una pompa, una centralina e un gruppo di filtraggio a sabbia per prevenire l’occlusione dei gocciolatoi.
Catto è un punto di riferimento quando si parla di impianti di irrigazione, pertanto è a disposizione sia per consulenze volte all’individuazione della soluzione più indicata in funzione del singolo caso, ma anche per fornire tutto il materiale necessario alla sua realizzazione.
Se anche tu desideri individuare e creare l’impianto di irrigazione più adatto alle tue necessità, non esitare a contattarci!