Jesolo eccellenza dell'economia veneta
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Jesolo è turismo, il turismo è (anche) economia. Per capirne di più sul valore di questo “intreccio”, abbiamo incontrato Nicola Bucciol, Direttore di Filiale di Banca Prealpi.

 

Buongiorno direttore, cominciamo con un breve analisi della situazione economica locale: è vero, secondo lei che Jesolo, rispetto a evidenti criticità che colpiscono l’entroterra, può tutto sommato essere considerata un’isola felice? In sostanza: il binomio turismo-Jesolo dà ancora sufficienti garanzie di consolidamento sul fronte economico?

Jesolo è indubbiamente il baricentro di un comparto turistico balneare che rappresenta un’eccellenza dell’economia veneta e nazionale. Ormai da anni, i dati delle presenze sono in costante crescita, anche grazie ai villeggianti che arrivano dall’estero. Tutto ciò è qualcosa di cui andare orgogliosi, senza però mai abbassare la guardia, perché l’offerta va costantemente aggiornata secondo le mutevoli esigenze del mercato. Banca Prealpi, forte di una presenza capillare che serve settori diversificati - dal turismo del litorale alla viticoltura delle colline del Prosecco, fino ai distretti manifatturieri del Veneto Centrale – è in grado di assicurare servizi di credito di qualità, forti della solidità e dell’affidabilità che ci hanno sempre contraddistinto. A tutto vantaggio dei nostri soci e clienti. E l’offerta si è consolidata ancor più con la recente nascita di Banca Prealpi SanBiagio, che diverrà operativa a partire dal prossimo 1° luglio.

 

Una parte degli esperti sostiene che il 2019 potrebbe essere un anno importante per la ripresa: condivide questa analisi?

Il 2019 sarà senz’altro un anno importante, perché segnerà una svolta. Nel complesso, si può dire che taluni segnali positivi ci sono. Tutto il Nordest, e il Veneto in particolare, continuano a far registrare indicatori sensibilmente migliori rispetto alla media nazionale, in particolare riguardo all’export della manifattura, alla viticoltura e al comparto turistico. Ci auguriamo che queste tendenze possano andare a consolidarsi ulteriormente nella seconda metà dell’anno in corso, e noi faremo sicuramente la nostra parte come istituto bancario nell’attività di credito a famiglie e imprese, e quindi di stimolo all’economia del territorio.

 

Ipotizziamo che io sia un imprenditore e sia interessato e diventare vostro cliente: quali opportunità mi offre la vostra banca? Su cosa punterebbe per convincermi?

Banca Prealpi è una realtà bancaria solida, con indici di qualità molto elevati e una governance che si è sempre dimostrata consistente e avveduta. In questi ultimi anni, quando alcuni istituti creditizi del territorio sono andati in crisi e sono falliti, noi abbiamo invece saputo crescere e consolidarci, radicandoci ancor di più nel territorio e rafforzando il legame con soci e clienti. Inoltre, con la nascita di Banca Prealpi SanBiagio, la nostra realtà saprà realizzare economie di scala e di scopo, liberando risorse per investimenti sul territorio, e aumentando altresì l’efficienza e la portata dei servizi. La maggiore dimensione non significa che ci siamo allontanati dal territorio, tutt’altro: dal 1° luglio copriremo un’area che va dalle Prealpi al Litorale veneziano e dall’Atestino al Friuli, permettendo così anche una maggiore diversificazione degli investimenti.

 

Ormai quasi tutte le imprese grazie all’home banking lavorano on line: la cosa ha indubbiamente dei vantaggi, ma secondo lei non “raffredda” eccessivamente il rapporto tra banca e cliente?

Per quanto riguarda la digitalizzazione dei servizi bancari, siamo certi del contributo importante che sarà dato dalla Capogruppo. Ognuno ha un ruolo ben preciso: da un lato, la Capogruppo è tenuta a offrire alle BCC affiliate le funzioni, le strutture, e i servizi tecnologici idonei a rispondere in maniera adeguata alle richieste del mercato, anche e soprattutto sul piano dell’informatizzazione. Dall’altro lato, gli istituti di credito cooperativo devono essere la parte operativa a contatto diretto con il socio e il cliente, e rappresentano quindi le “finestre” aperte della Capogruppo sui territori: questo vuol dire che non verrà meno il rapporto diretto tra il cliente e il suo bancario di fiducia in filiale, anche a fronte di una maggiore digitalizzazione dei servizi.

In questo periodo di parla molto dell’unificazione delle Banca di Credito Cooperativo che, diciamo così, si riuniranno in una grande BCC: secondo lei questa sarà un’opportunità per il mercato? Non crede che una scelta di questo tipo rischi di snaturare la filosofia con la quale sono nate le BCC, ovvero anteporre a tutto il contatto con il territorio e le persone?

Siamo di fronte a due processi, in parte legati tra loro: in primo luogo, per effetto della riforma del credito cooperativo del 2016, tutte le BCC italiane hanno dovuto affiliarsi a entità più grandi. Banca Prealpi ha deciso di aderire dal 1° gennaio al Gruppo Cassa Centrale Banca (CCB). In secondo luogo, questo nuovo assetto favorisce l’integrazione tra banche che afferiscono al medesimo Gruppo Bancario. L’aumento delle dimensioni risulta inevitabile anche sotto un altro aspetto: il mondo bancario è in continua evoluzione, dobbiamo confrontarci ogni giorno non solo con i colossi della finanza, ma anche con giganti del digitale come Amazon. Il modello della banca di credito cooperativo deve necessariamente essere rivisto. Le BCC possono essere paragonate alle piante, che per vivere devono crescere e dare frutti. Aumentare di dimensione, mantenendo radici ben salde nel territorio, è esattamente il modo per perpetuare ancora oggi i valori di solidarietà e cooperazione che ci contraddistinguono. E con Banca Prealpi SanBiagio, siamo diventati oggi il primo istituto del nostro Gruppo, la maggiore BCC del Triveneto e la quinta a livello nazionale.

 

(intervista a cura di Alberto Cavazzini e Lorenzo Callino)